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Anonimo
Giochi proibiti
Trascrizione e arrangiamento per sola chitarra: S. Farinoli © 1999
Questo brano risulta essere uno dei più suonati per chi ama le partiture semplici e d'effetto per chitarra classica.
L'arrangiamento in questione è sicuramente simile a molti altri che già da anni circolano nell'ambiente. Bisogna dire, tra l'altro, che la partitura
sembra non avere un autore dichiarato: una "leggenda" racconta infatti come questa sia stata trovata casualmente in un giardino di una
casa brasiliana alla fine del 1800. Non si sa se sia vero o meno, fatto sta' che è
sicuramente diventato un brano conosciuto da tutti.
Il brano rappresenta la caratteristica sequenza in arpeggio delle dita della
mano destra tipica di molti studi per chitarra. La partitura, che potete
comodamente scaricare in un comodo file zippato, ma anche
in formato word, è scritta nei solito
sistema pentagramma più intavolatura, per agevolarne l'esecuzione. Avete la
possibilità di ascoltare l'arrangiamento in formato
midifile per avere un anteprima audio del brano.
Sotto l'aspetto armonico, Giochi Proibiti presenta due distinte sezioni, la
prima costruita nel modo minore, la seconda in modo maggiore. La costruzione
del brano prevede quindi una prima sezione in minore, dalla battuta 1 alla
12, una seconda sezione in maggiore, dalla battuta 13 alla 21, per poi
tornare nuovamente alla prima sezione (minore), finendo il brano alla
battuta 12.
Consiglio di studiare il brano lavorando su di una battuta per volta, al
fine di memorizzarne e assimilarne l'esecuzione.
La caratteristica
fondamentale del brano è data dalla configurazione dell'arpeggio delle dita
della mano destra. Osserviamo la prima battuta che è composta da tre movimenti
suddivisi a loro volta in una ritmica a terzine. Sul primo movimento della
battuta troviamo anche la nota di basso, che serve da "pedale" per
tutta la durata della battuta stessa. L'arpeggio viene eseguito osservando le
regole standard relative all'uso della mano destra
e sfruttando il più possibile le diteggiature degli accordi, che possono essere
ricavate analizzando le note contenute nel primo movimento di ogni battuta.

Attenzione al fatto che le diteggiature sono comunque mobili, nel senso le dita
della sinistra in alcune battute possono spostarsi, sempre all'interno della diteggiatura, per
seguire la linea melodica. Fate quindi attenzione alle indicazioni fornite dai
numeri relativi alle dita della mano sinistra. Questo particolare è ampiamente
verificabile osservando, nella figura sottostante, la seconda battuta, a titolo di esempio anche per tutte le altre battute dove sono presenti dei movimenti melodici.

In pratica la
configurazione ritmica della mano destra rimane la stessa per tutta la durata
del brano, anche se con alcune variazioni nelle battute 19 e 20 e nelle due finali
di ogni singola sezione. Queste che vedete sotto sono le ultime due battute della
prima sezione. Il pollice, che ha sempre lavorato sul primo movimento di ogni
battuta, suona ora in battere su ognuno dei tre movimenti della quindicesima battuta. Nella battuta finale
troviamo un singolo accordo di Em, suonato dal dito pollice che scivola su tutte le corde, dalla sesta alla prima.

Nella seconda sezione si passa dalla tonalità di E minore a quella di E maggiore, mantenendo , come già detto,
una tecnica di arpeggio identica alla precedente. Fate attenzione
alla battuta 19 e 20 che vedete sotto, in quanto l'arpeggio di indice,
medio e anulare si sposta rispettivamente su quarta, terza e seconda corda.
Questo cambio di direzione implica, come potete immaginare, una variazione
nell'esecuzione che potrebbe causare dei piccoli problemi, facilmente superabili
con la pratica. Da battuta 21 l'arpeggio ritorna su prima, seconda e terza corda.

Questi sono in pratica i punti sui quali dovrete lavorare con maggiore attenzione. Potete ora passare a visualizzare
l'intera partitura.
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