Il Barrè

Uno degli aspetti posititvi nel suonare la chitarra è quello legato al fatto che in molti casi una diteggiatura, di una scala o di un accordo che sia, può essere trasportata in giro per la tastiera, facendone assumere di volta in volta una tonalità diversa. E' proprio su questa caratteristica che l'uso del barrè sulla chitarra risulta comodo, in quanto conoscendo alcune diteggiature di base è possibile effettivamente suonarle in tutte le tonalità semplicemente trasportandole di posizione. Ma che cos'è il barrè?
Sicuramente, tra chi non ha ancora praticato la tecnica del barrè, molti lo conoscono, o per sentito dire o per averlo visto fare da qualche altro chitarrista. Questa sezione è quindi dedicata sia a coloro che vogliono approfondire la tecnica del barrè, sia a chi il barrè non lo ha mai utilizzato. Fondamentalmente, tornando alla domanda di cui sopra, il barrè è un estensione di un dito della mano sinistra su almeno due corde. In parole povere, il dito deve premere sullo stesso tasto due o più corde simultaneamente. Ora, questa tecnica preclude il fatto che il dito assuma una certa posizione, non sempre uguale, e in più occorre una pressione ben calibrata sulle corde premute dal dito, cosa questa assai complicata e faticosa specialmente per chi è alle prime esperienze con il barrè. Gli esercizi che inizeremo tra breve dovranno essere scrupolosamente eseguiti in successione, allo scopo di assimilare graduatamente le nozioni tecniche sulla costruzione del barè, ma anche per operare un a sorta di allenamento ginnico alle dita della mano sinistra. Non scoraggiatevi se nei primi tempi avrete dolori vari, specialmente ai tendini: è assolutamente normale. Devo però fare presente il fatto che non bisogna oltrepassare la soglia che divide il semplice fastidio dal dolore vero e proprio. E' bene ricordare che quando incominciate ad avere i primi sintomi di stanchezza muscolare, o fastidio, fermatevi un attimo in modo da riposare muscoli e tendini. Tutto questo allo scopo di prevenire eventuali e fastidiose tendiniti. Consigli, questi, che dovrebbero essere osservati in qualunque fase di studio o lavoro sulla chitarra.
Partiamo quindi con lo studio del barrè. Un ultima raccomandazione: è obbligatorio conoscere almeno le diteggiature base degli accordi in prima posizione. Nell'improbabile caso che uno di voi stia leggendo queste righe senza conoscere almeno questi accordi basilari, lo rimando all'apposita sezione dedicata alle diteggiature degli accordi. Chi invece non consce perfettamente la notazione anglosassone, utilizzata ormai nella maggior parte del pianeta, può approfondirne la conoscenza nella sezione dedicata alla notazione in inglese.


Fase 1: l'approccio.

Come primo lavoro impostiamo la diteggiatura dell'accordo di E maggiore, come da figura 1. Le dita che premono sulle corde sono l'indice (terza corda, primo tasto), il medio (quinta corda, secondo tasto) e l'anulare (quarta corda, secondo tasto).

  fig. 1

A questo punto cambiamo le dita che premono le corde, in modo da liberare il primo dito (l'indice). Cosi facendo il medio si trova a premere la terza corda al primo tasto, l'anulare la quinta corda al secondo tasto e il mignolo la quarta corda, sempre al secondo tasto. La diteggiatura è quella riportata in figura 2.

  fig. 2

L'azione successiva consiste nel trasportare in avanti di un tasto tutto il blocco dell'accordo, in modo da portare il dito medio dal primo al secondo tasto, mentre l'anulare ed il mignolo si spostano dal secondo tasto al terzo tasto. Le corde, naturalmente, rimangono invariate, come si può vedere dalla figura 3.

  fig. 3

L'indice che era stato liberato in precedenza viene usato ora per premere tutte e sei le corde al primo tasto, e qua incominciano i dolori. Infatti questa è la fase più complicata del procedimento, in quanto dovrete controllare che tutte le corde, sia quelle premute dall'indice al primo tasto (prima, seconda e sesta corda), sia le altre premute da medio, anulare e mignolo.

  fig. 4

Per controllare che ogni corda vibra potete suonarle una per una arpeggiandole, con il plettro o con le dita. Molto probabilmente qualche steccata la sentirete: non preoccupatevi, in quanto è assolutamente normale, ci mancherebbe altro. L'importante è capirne il procedimento. Ecco una serie di consigli su come adottare una migliore diteggiatura per i barrè della mano sinistra.

  • Fate attenzione al fatto che il dito a barrè sia il più possibile dritto, e quindi non piegato sulle corde. Stando dritto sulle corde e, ovviamente, premendo contro di esse, tutte le corde vengono "bloccate" tra il dito e la tastiera. In teoria questo è sufficiente alla perfetta vibrazione delle corde.
  • La parte del dito che preme, specialmente nel caso questo sia l'indice, risulta essere leggermente spostata rispetto al centro del dito stesso. Per capire meglio facciamo un esempio. Osservate il palmo della vostra mano sinistra ed in particolare l'indice. Immaginate una linea che lo divida a metà, in senso verticale (parallelo al dito). Bene, il punto dove le corde verranno a toccare, durante l'eseuzione del barrè, dovrebbe trovarsi su di una linea parallela alla precedente ma leggermente spostata verso sinistra. Questo perchè il dito, nella pressione del barrè, dovrebbe stare leggermente inclinato verso la sua parte esterna, e quindi non premere piatto contro la tastiera.
  • Osservate la posizione delle altre dita che compongono l'accordo. Una non corretta angolatura di queste potrebbe interferire sulla vibrazione delle corde premute dal barrè. Regolatevi di conseguenza, ricordando il fatto che le dita devono essere il più possibile arcuate sulle corde stesse.


Fase 2: I modelli.

Abbiamo visto come creare un accordo con barrè partendo da una diteggiatura base di E maggiore. Questo accordo comprende sei corde, ma nel caso ad esempio dell'accordo di Am, questo di corde da suonare ne comprende cinque. Se operiamo un sistema di lavoro analogo al precedente, trasformando cioè il Am in un accordo a barrè posto un semitono sopra, il dito che si dovrà stendere a barrè sulle corde premerà cinque corde, dalla prima alla quinta. L'accordo così ottenuto in prima posizione prenderà il nome di Bbm. Vediamo il procedimento.


Am


Bbm

Sono molti gli accordi con corde a vuoto che si prestano ad essere trasformati in accordi con il barrè, come ad esempio il A, il Em, il E7, solo per citarne alcuni. Nella pagina seguente vedremo infatti come organizzare uno studio che ci faccia conoscere innanzitutto le diteggiature degli accordi con barrè, ma anche e soprattutto come imparare a riconoscere tali accordi in ogni tonalità ed in giro per la tastiera.
Ricordate inoltre che la nota più bassa in un accordo, se non diversamente specificato, è sempre la tonica, cioè la nota che da' il nome all'accordo stesso. Vedrete come questa sarà estremamente utile nel corso dello studio successivo.


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