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Il sistema Modale Armonizzazione della scala maggiore.
Cosa significa armonizzare? Bisogna sapere innanzitutto che una scala, di
qualunque tipo essa sia, ha il doppio scopo di contribuire alla creazione
delle linee melodiche (siano esse tema del brano o soli improvvisati da uno
degli strumenti), ma anche quello di creare gli accordi che fanno la base
armonica all'interno di una brano. Da un lato abbiamo la possibilità di
creare le triadi, cioè l'accordo base composto dai tre gradi principali
della struttura armonica, dall'altro possiamo sviluppare sia melodie che
armonie via via più complesse a seconda del tipo di analisi che facciamo
sulla scala stessa.
Conviene iniziare a seguire strutturalmente l'evoluzione armonica di una
scala attraverso l'uso del sistema modale. Questo ci permette
di scomporre la scala in tutte le sue parti, cioè in tutti i suoi gradi,
dando ad ognuno di questi la possibilità di diventare la base di partenza
per la creazione di nuove sottoscale che siano correlate tra di loro dal
fatto che appartengono, come creazione, ad una stessa tonalità di partenza. |
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I modi: un po' di storia....
Il sistema modale, pur essendo uno dei punti forti della moderna armonia,
è nato addirittura ai tempi dei greci. Questi, infatti, nella loro
continua voglia di espansione culturale videro oltre la semplice scala,
che allora era molto povera di suoni (circa tre ottave). Perciò identificarono all'interno della scala la
possibilità di gestire più sequenze di note. In questo modo, partendo da
qualunque note si aveva una successione continua di note, sempre inerenti
alla tonalità stessa alla quale erano legate. Ognuna di queste sequenze
davano luogo ad una nuova serie di intervalli, dette Tonoi. L'evoluzione
musicale nel medioevo vide la rinascita di questo sistema, che ovviamente
era passato attraverso varie culture diverse e quindi di volta in volta
arricchito di nuovi elementi, ed è proprio nel medioevo che compare il
termine modo. Eravamo ancora lontani dal moderno uso che se ne fa dei
modi, in quanto tutto era sottoposto a usi, costumi e religione, ma il
concetto di base era lo stesso. I termini che vedremo, come ionico, dorico
eccetera, stanno ad indicare come la terminologia attuale dei modi si
lega quindi al passato. |
Occorre avere ben chiara la costruzione di base della scala, che come
abbiamo visto è una successione di toni e semitoni, ed è da questo che
partiremo per armonizzare la scala stessa. Come tonalità utilizziamo la
solita, cioè la tonalità di C maggiore. Chi non ha confidenza con la
notazione in inglese è bene che faccia una visitina istruttiva alla pagina
della notazione anglosassone, in quanto da ora in avanti sarà sempre di
più utilizzata).
Ora, quindi, possiamo vedere la scala e la sua composizione per gradi.

| C |
D |
E |
F |
G |
A |
B |
C |
| I° |
II° |
III° |
IV° |
V° |
VI° |
VII° |
VIII° |
Fino quà nessun problema. Ora dobbiamo fare in modo che ogni singola nota della scala venga messa al primo posto
di una successione di note che saranno sempre quelle della scala di partenza, C maggiore. In pratica, per fare un esempio, si può iniziare
la successione di note dal II° (nota D) facendo seguire le altre note in serie (E, F, G eccetera).
Come vedete, la serie di note è stata spostata in avanti di un grado: invece di partire dalla nota C si è partiti dalla nota D.
A questo punto sviluppiamo il sistema su tutte le note della scala di C maggiore.
| C |
D |
E |
F |
G |
A |
B |
C |
| D |
E |
F |
G |
A |
B |
C |
D |
| E |
F |
G |
A |
B |
C |
D |
E |
| F |
G |
A |
B |
C |
D |
E |
F |
| G |
A |
B |
C |
D |
E |
F |
G |
| A |
B |
C |
D |
E |
F |
G |
A |
| B |
C |
D |
E |
F |
G |
A |
B |
Ora possiamo comprendere più facilmente cosa si intende con il termine modo, ed infatti nella precedente tabella
possiamo notare sette specie diverse di scale, le quali nascono da ogni grado della scala madre, sviluppando anche, ovviamente,
sette nuove sequenze intervallari. Da qui possiamo anche evidenziare la differenza sostanziale che esiste tra il sistema
tonale e il sistema modale.
Nel sistema tonale, la tonica è il centro tonale nel suo modo maggiore o in quello minore.
Nel sistema modale, ogni grado della scala, facendo capo alla propria sequenza di note,
ne diviene tonica. Per esempio, la nota D, che nella scala maggiore di C è un secondo grado, diventa primo grado, e quindi tonica, nel proprio modo (di D dorico). Oppure il G, quinto grado nella scala di C maggiore,
diviene primo grado nel modo di G misolidio.
Con questo sistema abbiamo in pratica creato una serie di toniche secondarie. Sono toniche perchè, come appena visto, ognuna di esse è il primo
grado della propria scala modale. Sono toniche secondarie perchè, anche se sono a capo di un loro modo e sono quindi indipendenti, fanno comunque riferimento alla tonica principale (nel nostro caso C, perchè la tonalità
di C era il nostro esempio). Nella tabella seguente vengono sviluppati i modi derivati dalla scala diatonica di C maggiore.
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