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Il compressore
Sotto il termine "compressore" troviamo due sistemi di controllo del segnale ben distinti fra loro. Questi sono il limiter e il compressore vero e proprio.
Sono due apparecchi utilizzati per ridurre la gamma dinamica di un segnale sonoro prima che venga inviato al finale di potenza (l'ultimo stadio di amplificazione prima delle casse).
Sapendo quanto sia importante in un amplificatore l'ampiezza della gamma dinamica, vi sembrerà per lo meno strana l'idea di ridurla.
In pratica, però, si tratta di una delle tecniche di elaborazione del suono più significative, alla quale si ricorre spesso in sala di incisione.
Limitatori
La limitazione (limiting) è la più semplice delle tecniche impiegate per ridurre la dinamica. Questo è proprio il lavoro del limiter Può venire utilizzata in ogni situazione in cui ci sia il rischio di segnali troppo ampi che, se non controllati, potrebbero portare serio danno ai timpani dei musicisti, ai coni delle casse e alle apparecchiature in generale.
Il limiting è anche la base del funzionamento dei controlli di volume automatico e del livello di registrazione automatico. Il guadagno è controllato da un circuito che analizza il livello del segnale in arrivo. Il guadagno dell'amplificatore è lineare fino ad un determinato livello del segnale in ingresso.
Quando il circuito riceve un segnale che supera tale livello, esso riduce il guadagno così da mantenere costante il livello di uscita.
La maggior parte dei limiters ha un controllo di soglia (threshold) che permette di regolare tale livello. Sono spesso presenti inoltre diodi luminosi (led) o un indicatore che segnalano il sovraggiungere della limitazione. Quando il segnale in ingresso scende nuovamente sotto la soglia, il guadagno dell'amplificatore torna al livello originario.
Un controllo di release (rilascio) determina la rapidità con cui ciò accade; essa può variare da pochi millisecondi fino a uno/due secondi circa (dipende dal modello dell'apparecchiatura).
Occorre posizionare il controllo in modo da causare il minimo disturbo alla resa musicale (possono manifestarsi ad esempio distorsioni di segnale, con il limiter al suo minimo effetto sulla dinamica del segnale stesso). Se il tempo di release supera i 5 secondi, il limiter funge da controllo di volume automatico.
Compressori
I compressori sono più fini e più sensibili dei limiter, anche se funzionano praticamente allo stesso modo. Possono per lo più essere predisposti come limiters, ed alcuni sono in grado sia di comprimere che di limitare un segnale.
La compressione aiuta a ridurre l'effetto delle variazioni nel livello del segnale in uscita dalle chitarre e da altri strumenti. Tali variazioni sono conseguenza delle differenze tra le note alte e quelle basse o tra una corda e l'altra o di irregolarità nell'azione della mano destra. Così la compressione può migliorare l'ascoltabilità e contribuire alla creazione di un suono compatto ed incisivo, particolarmente gradito nelle ritmiche. In un solo si può sfruttare il compressore per accrescere il sustain senza causare distorsione.
Come il limiter, anche il compressore ha controlli di soglia (threshold) e release che agiscono in modo analogo. La differenza sta nel momento in cui il circuito riceve un segnale in ingresso oltre la soglia. Anziché alterare il guadagno per conservare un livello di uscita fisso, come fa il limiter, il compressore cambia il rapporto dell'amplificatore. Prima che intervenga la compressione, il rapporto è 1:1 (perciò se la tensione in ingresso cresce di 1 volt, anche la tensione in uscita aumenterà di 1 volt).
Se il rapporto diventa 2:1, ad esempio, la tensione in uscita crescerà solo di 1/2 volt per ogni volt di aumento in ingresso.
Nel grafico sottostante viene analizzata la relazione che intercorre tra i segnali in ingresso e in uscita di un compressore nonché il modo in cui l'introduzione di una soglia altera tale rapporto. Possono essere scelti diversi rapporti, per realizzare sottili o grandi variazioni su parte della gamma dinamica del segnale o sull'intera gamma.
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Rapporto 1:1 senza compressione
livello d'ingresso
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Rapporto 2:1 soglia al livello più basso
livello d'ingresso + livello di soglia
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Rapporto 1:1sotto soglia rapporto 2:1 sopra soglia
livello di soglia
livello d'ingresso
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Grafico di compressione del segnale
Senza compressione il rapporto ingresso - uscita è lineare. Si può introdurre
una soglia oltre la quale è ridotta la gamma dinamica. |
Le caratteristiche dei vari tipi di limiters e di compressori sono diverse. Alcuni non hanno soglie variabili, ma raggiungono lo stesso scopo grazie a controlli di volume in ingresso e in un uscita. Altri possono essere fatti agire solo a specifiche frequenze, al fine di eliminare inconvenienti come il sibilo della voce.
Questo, visto sopra, è un grafico tecnico dell'effetto compressore. Possiamo comunque aggiungere un grafico di più semplice comprensione.
Nel grafico A vediamo la lunghezza della nota, espressa in valore di tempo, suonata naturale senza effetto, mentre nel grafico B la stessa nota con l'inserimento del compressore.
Come si può notare, nel grafico A vediamo la nota che suonata naturale decade lentamente senza spegnersi: Nel grafico B la nota rimane ad un volume costante (grazie all'effetto del compressore) fino a quando finisce la compressione, per poi spegnersi quasi immediatamente.
Consigli sull'uso del compressore
Un ottimo uso del compressore porta a risultati sicuramente vantaggiosi. Vediamo quindi qualche possibile applicazione.
L'uso del compressore sulle chitarre acustiche permette un suono più denso e costante. Un problema che può accadere nell'amplificare l'acustica è quello della non corretta equalizzazione del volume tra le varie corde: il rischio è che si sentano di più magari i bassi rispetto alle corde acute, oppure il contrario.
Comprimendo quindi la dinamica è possibile linearizzare il bilanciamento globale delle corde. Regolando poi una velocità di attacco tra i 10 e i 40 millisecondi, si può mantenere la naturalezza dell'attacco del plettro, cosa molto importante in fase di accompagnamento.
Per quanto riguarda la chitarra elettrica, le situazioni in cui è bene usare il compressore sono tante.
Quando abbiamo bisogno di una ritmica pulita che però sia molto presente (tipo la ritmica funky) possiamo regolare il compressore con un attacco molto presente ed un sustain abbastanza basso, questo per favorire lo stesso volume sia quando il plettro suona gli accordi, sia quando si suonano gli stoppati e le "deads notes" (stoppati pieni su note "morte").
Con i suoni distorti molte volte può capitare che la dinamica delle note risulti poco controllabile: in questo caso il compressore aiuta a mantenere il suono costante, aumentando anche il feedback in maniera facilmente controllabile (non esagerare comunque sui livelli). Attenzione: molti ampli hanno già una dinamica controllata (cioè un suono già compresso naturalmente).
In questo caso potrebbe essere necessario un leggero o addirittura nessun grado di compressione.
Se si vuole aumentare il sustain, senza aumentare la saturazione, si può comprimere semplicemente l'imput, utilizzando un attacco veloce e un release di circa 250 ms. A seconda del grado di compressione desiderato, il controllo rate può essere regolato 4:1 o più e una riduzione di guadagno superiore a 20 db.
Come qualsiasi effetto, l'abuso del compressore potrebbe essere molto compromettente e quindi influire negativamente sulla performance. Troppa compressione limita la dinamica e quindi usiamolo solo quando realmente occorre. Sicuramente è molto più conveniente a volumi bassi, anche perché ad alti volumi la compressione naturale dell'amplificatore (specialmente quelli a valvole di buon livello)
offre sufficiente sustain da poterne rinunciare sui suoni distorti, mentre sui suoni puliti resta sempre una questione di gusto personale.
Infine, è bene ricordare che il compressore alza il valore dinamico del suono, ma anche eventuali fruscii o rumori contenuti nel segnale sonoro, sporcando notevolmente il sound generale. Per questo motivo alcuni compressori (specialmente quelli a rack) sono dotati di un riduttore di rumore. Ne parleremo nella sezione dedicata al noise gate (riduttore di rumore).
Collegamenti
Il compressore può essere collegato prima degli altri effetti (nel caso sia a pedale), direttamente dopo la chitarra: Ricordiamoci che i pedalini hanno un impedenza di ingresso uguale o maggiore a 0.5 Mhom. Gli effetti a rack generalmente hanno l'impedenza programmabile, quindi durante i collegamenti occorre controllare che tutti i valori corrispondano (il selettore di impedenza si trova solitamente sul retro delle apparecchiature a rack): la casa costruttrice indica sempre questi valori sul manuale istruzioni.
Un compressore a rack può venire collegato nel send-return del preamplificatore, oppure dopo il preamplificatore in linea. A seconda del tipo d'uso che ne vorrete fare e al tipo di apparecchio (pedale o rack)
in vostro possesso, provate diverse soluzioni per verificarne i migliori risultati. Infine, provate anche a diversi volumi di uscita del'amplificatore, per valutarne esattamente la risposta in dinamica.
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