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Quando si utilizza una pennata sempre uguale per passare da una nota all'altra su due o più corde
adiacenti, si usa la tecnica della pennata sweep. In realtà occorre fare alcune precisazioni
per quanto riguarda l'uso di questa tecnica.
Si tratta di pennata continua quando si colpisce la corda immediatamente inferiore
sempre con la pennata in giù e la corda superiore sempre con la pennata in sù, come nell'esempio 1.
Lo sweep picking invece utilizza solitamente intervalli più ampi di lavoro, spesso paragonabili
a degli accordi (ne ricordano infatti le diteggiature), come nell'esempio 2, e possono essere contenuti anche
all'interno di un fraseggio (esempio 3). E' usanza comune, ad ogni modo, definire ognuno di questi modi
conb il termine sweep picking, a prescindere dal fatto che sia usato un sistema piuttosto che l'altro.
La tecnica dello sweep picking, da sempre usata specialmente
dai chitarristi jazz, ha avuto la sua esplosione di popolarità in tutti i generi musicali
a partire dagli anni '80 ed è oggi contenuta nel vocabolario tecnico di ogni buon chitarrista, grazie anche
alle possibilità (non solo in termini di velocità) armoniche che è in grado di creare.

Una delle tecniche di maggiore consumo, specialmente negli anni '70 e '80, il tapping
rimane tutt'ora una delle possibilità che i chitarristi hanno per superare intervalli larghi
tra le note, solitamente a velocità elevate. Si tratta di suonare con una o più dita della mano destra,
alternate alle note suonate dalla mano sinistra, il tutto solitamente in legato. Nell'esempio sotto,
potete suonare una sequenza in tapping sulla scala di G maggiore.

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La traduzione in italiano è trillo. Si tratta di una sequenza rapida di due note,
legate fra loro con una serie di hammer-on e pull-off. In pratica, si suona la prima delle due note,
che nell'esempio a lato è il D, e si opera un legato ascendente e discendente veloce con la nota E.
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Questa tecnica si ricollega a quella del bending. In questo caso si
suonano simultaneamente due note e la più bassa viene portata allo stesso suono della più alta attraverso,
appunto, l'uso del bending. Nell'esempio, il 1° dito rimane fisso sulla seconda corda (nota E) mentre il
3° dito (nota D) alza la terza corda fino ad arrivare al suono della nota E.
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Solitamente, si definisce vibrato il movimento dato alla corda dal gioco dito-polso, movimento che
fa' vibrare la nota con un alterazione microtonale della sua intonazione. Questo viene identificato
con un simbolo simile ad un serpentello sopra la nota vibrata. Abbiamo il vibrato classico, dato dal
movimento destra-sinistra del dito sulla corda, e il vibrato rock, dato dal movimento su-giù del
dito sulla corda.
Utilizzando invece la leva del vibrato troviamo il termine WB (Whammy Bar, leva del vibrato, appunto).
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