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La distorsione
Prima di analizzare i vari tipi di effetti, cominciando dal distorsore e dall'overdrive, vediamo di capire inanzitutto che cos'è la distorsione.
Volume e guadagno sono termini soventi usati in modo intercambiabile. Ne può derivare una certa confusione, specie nel caso di apparecchi (come i banchi di mixaggio) che siano dotati di entrambi.
Si incontrano veri controlli di guadagno su numerose unità di effetti, ma solo di rado sugli amplificatori.
Gli ampli che pilotano altoparlanti comprendono nello stesso blocco diversi piccoli amplificatori collegati insieme a formare una catena. Ognuno di essi (gli stadi di amplificazione) ha il proprio guadagno fisso.
Il guadagno totale dell'amplificatore complessivo è la somma dei guadagni dei singoli stadi.
I controlli di volume agiscono o sul segnale in ingresso o su quello che passa tra due di questi stadi. Essi alterano il livello del segnale e possono anche ridurlo a zero; non alterano, comunque, il guadagno reale di alcuno stadio.
I controlli di guadagno, invece, alterano effettivamente il guadagno di uno stadio di amplificazione. Per lo più, la posizione minima è guadagno 0, ovvero un livello del segnale in uscita pari a quello in ingresso.
La posizione massima può essere progettata per ottenere una distorsione speciale, ma in genere lo scopo di tale controllo è quello di far sì che lo stadio sotto controllo fornisca un livello d'uscita ideale per l'operatività degli stadi
successivi ad efficienza massima, indipendentemente dal livello del segnale in ingresso.
In pratica, i controlli di guadagno si alzano per avere un livello di segnale più alto possibile per gli stadi seguenti senza provocare distorsione, ovviamente a meno che non si desideri proprio della distorsione.
Guadagno del canale
Gli amplificatori per chitarra con più di un canale d'ingresso (designati in genere high e low: alto e basso) prevedono spesso diverse misure di guadagno complessivo per ciascun canale: hanno perciò sensibilità diverse.
Il canale ad alto guadagno avrà maggiore sensibilità e probabilmente una minore capacità di sovraccarico. Quindi, dato che la differenza trai guadagni complessivi dipende quasi sempre da un alterazione del guadagno ottenuta con la prima valvola,
si aumenta così la possibilità di produrre distorsione nella prima valvola. E questo è desiderabile in quanto, potendo portare in distorsione la prima valvola, si può ottenere un suono distorto a qualsiasi posizione del volume.
Non è altrettanto vantaggioso avere distorsione nella seconda valvola poiché in questo caso l'effetto dipenderà dalla posizione dei controlli di tono.
Gli amplificatori dotati di guadagni selezionabili consentono di sviluppare ulteriormente tale concetto assicurando maggiore versatilità sui livelli di distorsione.
Il distorsore
Una chitarra elettrica può fornire in uscita un segnale prolungato di 50 o più millivolts.
Un segnale di questo livello può sovraccaricare (o portare in "overdrive") l'amplificatore.
Gli amplificatori per chitarra sono perciò progettati per sopportare condizioni di ampio e prolungato sovraccarico applicate ai loro ingressi. Tale sovraccarico può non di meno causare distorsione nello stadio pilota e/o di potenza, quando la chitarra sia suonata ad alto volume.
La qualità sonora di un amplificatore a valvole in overdrive è, come si è visto, la ragione principale per cui molti chitarristi preferiscono questa forma di amplificazione.
Se la prima valvola non può essere sovraccaricata dalla sola chitarra, si può usare un preamplificatore per aumentare la tensione del segnale in uscita dalla chitarra.
Il preampli può essere incorporato nella chitarra (preamplificatore "on-board"),oppure trovarsi in forma di unità da pavimento (i cosiddetti pedalini), o anche come effetto a rack.
E' questo il fondamento di numerose fuzz boxes e di altri dispositivi di distorsione.
La maggior parte dei distorsori è attivato da un trigger elettronico, generalmente noto come "Schmitt trigger". Tale dispositivo genera un segnale in uscita ad onda quadra della stessa frequenza di quello in ingresso della chitarra. Il risultato è una mescolanza tra il segnale della chitarra amplificato e l'onda quadra.
La proporzione tra segnale non distorto e onda quadra è definita da un controllo di mixaggio denominato in genere distortion o gain.
Benchè molti costruttori abbiano tentato con ogni mezzo di creare una fuzz boxes evoluta fino a simulare il suono distorto della valvola, solo alcuni modelli suonano veramente come un valvolare. Attenzione: molte apparecchiature a transistor hanno brevettato un loro suono, sicuramente diverso dal valvolare, ma non per questo meno bello.
Alla fine non mi stancherò mai di ripetere quanto sia estremamente importante il proprio gusto personale nella scelta delle apparecchiature. Questo bisogna sempre tenerlo a mente.
Sovraccaricando un circuito solid-state, la forma d'onda subisce un "clip" ad un determinato valore di tensione del segnale a seconda del criterio costruttivo. Quando la tensione del segnale in ingresso ha raggiunto un livello che provoca il "clipping", qualsiasi ulteriore incremento del segnale in ingresso
non determinerà alcun mutamento del segnale in uscita. Questo fenomeno è sfruttato nella creazione delle unità di sustain. Tale unità produce l'effetto massimo appena il segnale della chitarra supera il valore di pochissimi millivolts, eliminando così completamente le normali caratteristiche di attacco e decadimento di una nota della chitarra.
I circuiti di trigger elettronico che producono onde quadre hanno le medesime facoltà, dato che il livello d'uscita dell'onda quadra proveniente dal trigger è virtualmente indipendente dal livello del segnale in ingresso. L'apparecchiatura in questione viene denominata "compressore", e in molti casi viene abbinato al distorsore.
Svariati sono i modelli di pedale distorsore oggi in commercio. Tutti gli esempi che verranno trattati, ricordiamocelo, sono assolutamente standarlizzati, in quanto per analizzare tutti i modelli di qualsiasi effetto ne uscirebbe una grossa e voluminosa enciclopedia.
Osserviamo un comune distorsore nei suoi controlli.
- dist (o gain): potenziometro che regola la quantità di distorsione.
- tone: regolazione del tono dell'effetto. A volte è sostituito da due o più potenziometri di equalizzazione.
- level: controlla li livello del volume in uscita dall'effetto.
In commercio abbiamo chiaramente anche distorsori a rack, come già accennato. Di solito, rispetto ai pedalini, offrono una più completa equalizzazione e anche la possibilità di avere due (o più) canali, e quindi due (o più) suoni. In alcuni casi il modello a pedale viene prodotto anche a rack, con le suddette variazioni.
I generi musicali che prediligono l'uso di questo tipi di effetto sono quanto mai vari; più che altro li troviamo chiaramente nel rock, ma qualunque genere musicale ha visto l'uso del distorsore. Nei casi di un accostamento preciso dell'effetto ad un genere musicale ben definito, solitamente viene indicato dalla casa costruttrice
e molte volte scritto sull'apparecchio stesso. Rimane chiaramente una scritta indicativa, in quanto la fantasia e la creatività del musicista non devono essere inflazionati da un nome. Anzi oggi come oggi abbiamo degli accostamenti particolari (vedi magari certe sonorità metalliche nella fusion) che arrivano da lunghe e travagliate ricerche in tema di sound.
Overdrive
Questo tipo di effetto ha una tipologia costruttiva diversa dal distorsore. Mentre quest'ultimo distorce la nota, modificandone la forma d'onda originaria, l'overdrive non la modifica affatto, agendo sul volume aumentando il guadagno sul livello di uscita, portandola in saturazione in modo totalmente diverso.
Negli anni '60 il chitarrista che voleva far distorcere l'amplificatore doveva mettere a "palla" (in gergo chitarristico) l'ampli stesso: praticamente alzava completamente al massimo il volume dell'ampli. Certamente il suono risultava saturo e pieno, ma di contro in ambienti piccoli le orecchie (specialmente quelle dei vicini di casa) ne subivano le immaginabili conseguenze.
Si è quindi appurato che, se si manda in saturazione il preamplificatore (ottenendo quindi distorsione del segnale) e ponendo un potenziometro dopo il pre in modo da regolare il volume del suono appena saturato a nostro piacere, è possibile ottenere le distorsione anche a volume basso. Oggi molti amplificatori adottano questo tipo di circuitazione.
L'overdrive agisce in questo senso, simulando quindi la saturazione di un pre messo a "manetta" (altro gergo largamente in uso). Il tutto serve ad avere maggiore controllo sia sul timbro che sul volume del suono.
Oggi la moderna tecnologia permette la costruzione di overdrive e distorsori a valvole, sia sotto forma di pedali che di processori a rack, questo per avvicinarsi maggiormente al suono valvolare.
I controlli di un comune overdrive sono sostanzialmente gli stessi visti per il distorsore.
Un uso interessante dell'overdrive è quello di anteporlo all'ampli in saturazione con una regolazione di questo tipo:
- drive, regolato al minimo
- level, regolato abbastanza alto
- tone, meno della metà.
Questo tipo di regolazione permette di ottenere una spinta maggiore del suono (utile per passare da una ritmica ad un solo, che richiede un suono più presente e più grosso) ed è un sistema usato tantissimi chitarristi.
Concludendo, ritengo che questo effetto sia fondamentale nel setup di qualsiasi chitarrista, a prescindere dal genere suonato.
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