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Programmazione
Ed eccoci al punto critico: come programmare tutto il sistema? Innanzitutto bisogna calcolare sempre che programmare in casa, in cuffia o in ambienti dove poi non si suona, dà come risultato che molto probabilmente i suoni programmati non saranno perfetti dal vivo.
Il motivo è facilmente immaginabile, in quanto ogni ambiente ha una sua acustica. Quindi il procedimento migliore sarebbe quello di costruire i suoni in ambienti adatti, come può essere una sala prova insonorizzata, in modo tale che il suono risulti perfetto in partenza.
Quando siamo sul palco approfittiamo dei momenti liberi per correggere eventuali difetti che possono crearsi a causa dell'acustica del locale stesso. Dopo questo voglio aggiungere che è molto importante provare i suoni direttamente con un gruppo o con una base musicale,
per avere sempre conferma dei livelli di effetti, equalizzazione, volumi nei preset e dosaggio di effetti, cosa che altrimenti risulterebbe difficile suonando dassoli (difficile, ma comunque non impossibile, in quanto in molti casi si finirà poi per programmare in casa).
Dosiamo quindi perfettamente i volumi interni ad ogni singolo preset, eventualmente prestando fede ai seguenti consigli.
- Un suono da assolo deve risaltare rispetto ad un suono da ritmica, e perciò gli daremo più volume o un equalizzazione più presente (medi e alti enfatizzati). Attenzione al fatto che la somma di tutto potrebbe dare un volume troppo elevato.
- Troppo effetto in un suono potrebbe mangiare volume e sentirsi di meno nel sound globale del gruppo. Se dobbiamo mantenere quel tipo di suono, manteniamo il volume leggermente più alto rispetto a quello che sembrerebbe suonando dassoli.
- Tariamo tutti i livelli degli effetti in modo che non siamo costretti a tirare a palla una delle apparecchiature per guadagnare volume. Affidiamoci sempre ai led di indicazione del clipping che sono quasi sempre presenti sulle varie apparecchiature e cerchiamo di stare sempre intorno allo "0".
- Sfruttiamo sempre il finale di potenza. E' meglio alzare il volume sul finale che "tirare il collo" alle altre apparecchiature.
Soffermiamoci un attimo ad analizzare il bilanciamento dei singoli canali o dei singoli preset. Innanzitutto bisogna dire che i suoni che potranno dare più rogna nel dosaggio dei volumi saranno i suoni puliti. Sembra strano, ma è così. Vediamo perché.
Osservando l'escursione dinamica di un suono pulito, si può notare che questa è completamente libera. Diamo dei valori ipotetici da "0" a "100". Se provo a suonare con un tocco leggerissimo, darei un volume dinamico del valore virtuale 5: vuol dire che nel contesto di un gruppo, la parte che sta suonando non si sentirebbe affatto. Al contrario, se suono "pestando le corde", posso arrivare ad avere un volume troppo forte, ad esempio 95. L'amplificazione, che magari era regolata ad un volume alto, farà saltare tutti dallo spavento.
Un suono distorto, compresso dai circuiti, ha invece una dinamica più limitata, supponiamo da 20 a 80: suonando leggeri, avrò un volume minimo a 20, suonando forte arriverò al massimo a 80.
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Nello schema a lato potete notare la differenza in dinamica tra
un suono clean e uno distorto. |
Riassumendo, possiamo trovare nei suoni puliti due tipi di difficoltà:
- Eseguendo parti dinamicamente delicate, come ad esempio possono essere gli arpeggi tipici dell'accompagnamento, molto probabilmente il suono sarà debole nei confronti del resto del gruppo.
- Se si eseguono ritmiche di una certa potenza, come la ritmica funky (che è molto percussiva), il volume di uscita sarà molto alto, e perciò, oltre a disturbare gli altri della band, si manderanno in picco le unità in serie dopo il preampli.
Le soluzioni di questo tipo di problemi sono queste:
- si usa un compressore o un limiter.
- si controllano gli scompensi utilizzando il potenziometro del volume sulla chitarra. Quindi questo vuol dire che dobbiamo chiudere leggermente il volume quando suoniamo con una buona botta della mano destra, e aprirlo quando siamo più leggeri.
In questo modo, che tra l'altro è sempre stato usato (specialmente quando non si usavano gli effetti), abbiamo così un controllo della dinamica anche sui suoni puliti.
Per finire, ricordo che un suono molto distorto causa anche tanta compressione e quindi, a pari volume con un suono più crunch (e quindi meno distorto), si sentirà meno nel contesto globale della band. Di conseguenza, si dovrà tenere il volume del suono molto distorto leggermente più alto rispetto al suono più crunch.
A questo punto vediamo come il suono preamplificato può essere effettato utilizzando il send-return dell'amplificatore.
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