Il pick-up:
la voce dello strumento.

Il titolo che abbiamo dato a questo capitolo è palese. L'importanza del pick-up nella catena che genera il suono finale della chitarra elettrica. Cerchiamo di capirne il procedimento. Il termine trasduttore, che indica un dispositivo elettronico o elettromagnetico capace di convertire l'energia fisica in energia elettrica, è ben abbinato al pick-up. Questo, infatti, ha il ruolo di convertire l'energia prodotta alla vibrazione della corda quando viene suonata in impulsi elettrici di corrente alternata (AC), i quali vengono poi diretti all'amplificatore, che ne manipola il segnale per poi trasmetterlo al coni dell'altoparlante, attraverso il quale noi potremo udirne le caratteristiche sotto forma di suono fisico. Il pick-up di una chitarra elettrica è solitamente magnetico, nel senso che è composto da un magnete con la funzione di creare un campo (magnetico, appunto) all'interno del quale passano le corde. Ed infatti, il pick-up può funzionare solo in prossimità delle corde, ed infatti sono montati proprio sotto di esse.
Esistono due categorie fondamentali di pick-ups: il pick-up single-coil e il pick-up humbucking, con le loro variazioni (pick-up attivo, pick-up splittabile).

Lo schema più elementare di un pick-up prevede un magnete a barra fissa attorno al quale viene avvolto un filo di rame continuo molto sottile (delle dimensioni di un capello). I giri che il filo compie attorno alla barra sono parecchie migliaia, creando così una bobina elettrica. Il magnete della bobina genera attorno a se un campo magnetico e le corde della chitarra, quando il pick-up vi è montato appena sotto, passano proprio all'interno di questo campo, interagendo con esso. Quando la corda è ferma, il campo magnetico è inerte. Nel momento stesso in cui la corda viene messa in vibrazione, viene alterata la forma del campo.

 

La barra magnetica interna del pick-up. Il filo di rame viene avvolto intorno alla parte centrale.


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