Questo esercizio risulta più complicato in quanto troviamo l'uso di una successione di note verticale sul secondo movimento della battuta. A voi la scelta se suonare con pennata alternata o pennata sweep questo passaggio.
Ex. 8
Una serie di arpeggi discendenti, che è più conveniente suonare in pennata alternata, più che altro per mantenere una sound costante nell'esecuzione. L'uso dell'arpeggio melodico arricchisce in modo notevole il fraseggio, ed è sempre consigliabile utilizzarlo. A fine battuta, fate attenzione al cambio di posizione sulle ultime due note.
Ex. 9
Dopo avere visto come lavorare su linee melodiche a note singole e sui riff, vediamo di suonare una ritmica in stile...funky. Non è certamente utilizzata molto in ambito di armonizzazione su scala minore armonica, ma comunque non nuoce vederne un esempio. Si lavora in pratica su tre accordi (Am, E7 e Dm), le cui diteggiature saranno sviluppate tutte sulle prime tre corde. Ovviamente è da ritenersi scontato il fatto che si abbia familiarità con la ritmica funky, di cui rimando a chi necessita i dovuti studi.
Osservate gli accordi e notate come vengono sviluppate le diteggiature, in modo tale da essere praticamente sequenziali. Infatti sono costruite sulla armonizzazione della scala minore armonica di A. Per quanto riguarda la ritmica, basta seguire la pennata indicata per ottenere una buona interpretazione.
Ex. 10
Torniamo ad un riff, questa volta con caratteristiche tipicamente neoclassiche. La particolarità più evidente è sicuramente il tempo, cioè 5/4. Questo non necessariamente è motivo di difficoltà. Molte volte il cambio di tempo (dallo standard 4/4 ad altri) è' necessario per ottenere sonorità più interessanti e meno scontate. Nella prima battuta (uguale alla seconda), si lavora in pratica su due accordi, Am e E7. Nella terza battuta l'ultima nota conclude il riff sull'accordo di E7. Anche in questo caso conviene stoppare le corde con il palmo della mano.
Ex. 11
Questo esercizio è sicuramente più complicato rispetto a tutti quelli visti finora. Deve essere quindi studiato e analizzato a fondo. Le prime due battute sono costruite con una tecnica basata sullo stile classico alla Paganini. Abbiamo quindi una successione di note che bene o male si ripetono, sempre all'interno della scala minore armonica, in modo tale da lavorare spesso in sequenza, interrotta da intervalli a volte anche larghi (come quello tra G# e il E a cavallo di 2° e 3° movimento della prima battuta).
Le difficoltà arrivano comunque nella terza battuta. A questo punto, infatti, inizia un arpeggio aumentato di C, costituito da due note suonate con la sinistra e una più alta suonata in tapping con il dito medio della destra, anticipato dai quattro sedicesimi sul primo movimento(note C - E su terza corda e E - G# su seconda corda). L'arpeggio aumentato si forma unendo, appunto, due note della sinistra con quella in tapping della destra, su ogni corda interessata dal fraseggio.
Armonicamente, l'arpeggio aumentato di C (ma anche di E e G#) è contenuto proprio nella scala minore armonica, e viene usato solitamente per creare tensione nella scelta delle note da suonare.
Infine, fate attenzione all'ultima nota, sempre suonata in tapping.
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